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Il “mal di coppia” quando sei expat

Il “mal di coppia” quando sei expat


CRISI O SEPARAZIONE … lontani da “tutto” ???

Ogni volta che sono stata contattata con la richiesta di  un percorso di psicoterapia di coppia da coppie di  expat, mi è

Nei primi incontri conoscitivi, quando i partners portano il racconto della loro storia e della criticità’ che li ha indotti a rivolgersi a me, non appare, nel raccontare, come assolutamente considerevole per loro, la circostanza di essere una coppia di espatriati, come se questa condizione, non si potesse costituire come un imponente effetto collaterale della  crisi ovvero il contrario, come cioè, l’esperienza stessa dell’espatrio, possa aver determinato la crisi nella coppia.

Il riconoscimento della crisi in una coppia e il presagio di una possibile separazione si costituisce sempre come esperienza di grande impatto traumatico nella vita delle persone.

Coinvolge progetti di vita,   rompe equilibri, per quanto  possano essere  o apparire precari, minaccia aspettative di stabilità e sicurezza, talvolta  lo stesso assetto identitario.

Cosa comporta per una coppia expat affrontare e attraversare  questo imponente onere psicologico ed emotivo?

La scelta,  condivisa o comunque reciprocamente accettata di partire, anche senza  forse averlo esplicitato, presuppone una implicita necessita’ di  condivisione, alleanza, complicità della coppia, certamente con una aspettativa peculiare e diversa da quella vissuta ed esperita nel proprio paese di origine e, talvolta anche con l’aspettativa di una rivitalizzazione del legame.

Fra le apprensioni che si sono condivise maturando la scelta di partire, quasi mai viene messa in conto la eventualità  di una rottura.

Si attiva come una sorta di “idealizzazione”, condizione emotiva indispensabile per sostenere ed affrontare la scelta.

Equivale quasi ad “innamorarsi” del progetto e delle possibilità che si prospettano, per immaginarsi nel dopo, spesso eludendo o sottovalutando le realistiche difficoltà. da affrontare.

Lontani da affetti consolidati  (amici, strutture e reti affettive, sociali e culturali), in una terra che non appartiene alla propria famiglia e alla propria storia, si inaugura  una grande scommessa per la coppia: quella di fare squadra in modo nuovo.

L’altro diventa, inevitabilmente l’unico punto di riferimento: “la coppia e’ l’unica famiglia a disposizione”. Questo richiede  modalità nuove  di conoscersi e ri-conoscersi, di fare conto l’uno sull’altro, di affrontare scelte, problemi, difficolta’.

Tutto questo, in circostanze che comportano, comunque, quotidianamente, il faticoso onere di ciascuno  dei due di adattamento alla nuova realtà, (ancor più se ci sono figli),

in una esperienza nella quale   fronteggiare cambiamenti tanto complessi, stress, solitudine, sgomento, insicurezze, insoddisfazioni, possono minare anche le relazioni più stabili e consolidate e compromettere il progetto di vita di una coppia.

I partners, allora, si trovano costretti a vivere l’inevitabile esperienza della “delusione” e, se questa non riesce ad essere condivisa, o se solo uno dei due ne e’ portatore, ne conseguono  distanza emotiva, isolamento, empasse nella comunicazione.

Poiché, come abbiamo detto, il partner è l’unico punto di riferimento, se non riesce ad esserlo nel supporto, diventa oggetto di rabbia e frustrazione.

A quel punto, il senso di allarme e la destabilizzazione che determina la presa d’atto della crisi, è amplificata dal non sapere cosa fare e dal vissuto di isolamento dalle “reti” affettive consolidate, che frequentemente si traduce in senso di precarietà esistenziale.

Quando la incapacità di reciprocità emotiva e della comunicazione sembra diventare insormontabile e incombono ripetutamente rabbia e conflitto, sarebbe importante che la coppia  si risolvesse a chiedere aiuto.

Ma, in “terra straniera”
COME? DOVE?  A CHI?

-Come e dove trovare uno “specialista”, una persona abilitata all’esercizio della psicoterapia di coppia?

-Un professionista che “parli la stessa lingua”, condizione irrinunciabile infatti perché , nella  condivisione di emozioni e nel racconto della propria storia , si determina sempre una intraducibilità di questi in un’altra lingua?

-Un professionista che sia inoltre, possibilmente per sua stessa, personale esperienza, competente a trattare le specifiche e peculiari problematiche personali e sociali dell’esperienza di espatrio ?.

-Allora, qualora non fosse disponibile nel luogo di residenza uno psicoterapeuta di coppia italiano, la soluzione sara’ quella di una psicoterapia online .