
Euforia qui siamo nella prima fase, quella positiva. E deve esserlo in questo momento, quando la scelta è fatta, la decisione presa. E’ una condizione emotiva necessaria, immaginare il dopo, immaginarsi nel dopo sostenuti dal fermento creativo dell’attesa entusiasmo per le opportunità slancio operativo ed organizzativo un momento delicato e difficile ma ispirato da una promessa straordinaria di cambiamento. immaginare la nuova vita, vi fa apparire tutto come “più” rispetto alla vita che vi preparate a cambiare e lasciare. tutto vi sembra possibile e risolvibile.
E’ una scelta di cambio di prospettiva, si tratta di andare via verso una meta definita, prevista o possibile, andare verso un luogo da abitare stabilmente o temporaneamente.
EUFORIA… molte cose, che in quanto reali non potrebbero procurare godimento, possono invece farlo nel giuoco della fantasia, – S. Freud, Il poeta e la fantasia
Raccogliete informazioni, e sono tante da acquisire: identificazione dei luoghi, ricerca di una casa, welfare e servizi del paese che vi ospiterà, scuola per i figli, se ne avete, i bagagli, il trasloco…(tanto per dirne alcune). E’ arrivano gli ultimi giorni : tutto è pronto, la vostra vita di ogni giorno è ordinatamente inscatolata per seguirvi.

Voi vorreste essere già altrove, alla vita che vi aspetta, non riuscite proprio a sintonizzarvi con le lacrime e il cordoglio di chi vi vede andar via.

IL VIAGGIO E L’ARRIVO A DESTINAZIONE Emozione e spaesamento Potremmo definirla una fase intermedia, ma ancora positiva, siete felici di essere arrivati, finalmente, ancora fiduciosi e curiosi, solo un po’ stanchi MA, ANCORA SOSTENUTI DA FERVORE OPERATIVO.
In tutto il tempo che ha preceduto la partenza siete stati talmente presi dalla euforia per la scelta fatta e per le aspettative e fagocitati dalla preparazione degli innumerevoli adempimenti e dalla organizzazione della partenza stessa, dal gestire emotivamente i saluti a luoghi e persone che, inevitabilmente, l’impatto con l’arrivo, in quanto momento reale dell’inizio della esperienza di espatrio, nei suoi aspetti pratici , nelle sue risonanze emotive, è stato sottovalutato o, addirittura non previsto o contemplato. Dopo poche o molte ore di aereo, e anche se il luogo di arrivo fosse già noto per esserci stati come turisti, l’arrivo in un nuovo paese è sempre un momento di grande emozione, turbamento, spaesamento. Una sorta di assedio improvviso, “troppi” stimoli da decodificare con codici che non si posseggono: contesti, procedure, linguaggio, e poi temperature, percorsi . Tutte le aspettative tutto quello che è stato immaginato prima del viaggio, viene in un istante, sostituito dal tangibile, dalla realtà. Certamente l’impatto con l’arrivo è diverso se l’esperienza riguarda: -un individuo e una coppia o una famiglia con figli -se c’è già una casa da abitare o la casa è ancora da cercare -se la nuova lingua si padroneggia bene o si balbetta appena e si deve ancora imparare -se il lavoro già vi aspetta o bisogna cercarlo -se qualcuno che conoscete vi aspettava o non conoscete nessuno. Inoltre, SE all’arrivo, nel corso di quell’impatto che dicevamo, è emerso un senso di delusione, magari non meglio identificato, forse subito messo a tacere, un latente dubbio che forse quello che state vedendo e vivendo non è quello che vi aspettavate. Questi tanti ed altri se, faranno la differenza all’arrivo e da quel momento in poi. Come se potessero appannare, inquinare l’ottimismo e il fervore operativo, e, in questo momento non ve lo potete permettere.